Omicidio in un teatro (Antonella Lapomarda)

14.04.2012 11:00

Nella sera del primo gennaio 2012 Monica Butler decise di andare ad assistere ad uno spettacolo teatrale, all’Avon Theatre. Durante la pausa tra il primo e il secondo atto, la signora di alzò per andare in bagno a sistemarsi il trucco, ma non si accorse di essere seguita.

Mentre stendeva la cipria venne interrotta da una telefonata, che le portò via un po’ di tempo. Chiuse la chiamata, si accorse di essere rimasta sola in bagno e si affrettò per non perdere l’inizio dello spettacolo. D’un tratto, vicino la porta del bagno sbucò un uomo. Lei si spaventò, ma si accorse che lo conosceva. “Che cosa ci fai qui?” L’uomo alzò la voce “Sai il perché Monica, credo proprio di non aver avuto tutto il denaro che mi spettava”

“Ti sbagli, sono stata giusta! L’ho solo venduta ad un prezzo più basso, data la qualità scadente!”

A questa risposta i due cominciarono a litigare furiosamente, fino a quando l’uomo perse il controllo e le mise le mani alla gola. Monica cominciò a perdere il respiro, ma nonostante questo cercava di difendersi.

Mentre perdeva le forze cercò di allontanarlo da sé, ma riuscì solo a graffiargli il volto. Caduta a terra l’aggressore si rese contro di averla uccisa e andò via con molta calma, per non destare sospetti.

Nessuno aveva assistito alla scena del crimine, ma prima una donna delle pulizie rimase stranita dall’uomo che era fermo davanti ai bagni senza entrare. In più attirò la sua attenzione perché sul collo aveva tatuato un serpente, che sembrava un cobra.

La mattina seguente Derek sedeva sulla sedia in veranda a leggere un libro. Ultimamente lo faceva spesso, perché si era appena licenziato dalla polizia. D’un tratto vide la macchina del suo amico, Scott Mane. Questa su la prima volta che vide il suo amico con un’espressione seria.

“Cos’è successo? Sembra tu abbia visto un fantasma!” disse scherzosamente Derek.

“È stata uccisa una signora, proprio qui vicino!”

Ora anche Derek assunse un’espressione seria:”Dove precisamente?”

Scott rispose:” All’Avon Theatre. La polizia è disperata. Non riesce a trovare indizi!”

“Ci sono sempre indizi, ricorda. Entriamo in casa, ti offro un caffè”

Mentre chiudeva la porta di casa squillò il telefono e Derek andò a rispondere. Scott lo aspettò per dieci minuti e quando ritornò lo vide molto serio; subito disse:”Era la polizia, mi rivoleva tra di loro perché non riescono a risolvere il caso. Ma io ho chiuso con la polizia!”

Scott incredulo cercò di convincerlo:”Quel caso era troppo difficile, non puoi aver perso la fiducia in te stesso per così poco! Prova ad investigare e se non riuscirai neanche in questo caso chiuderai per sempre”

A queste parole Derek sembrò convincersi e così si avviarono verso il commissariato. Appena arrivarono parlarono con il capo, che fu entusiasta delle loro intenzioni.

Si incamminarono subito verso l’Avon Theatre e Derek si accorse che la George Street W. Non era trafficata come le altre volte. Di sicuro, pensò, la città sapeva già dell’accaduto.

Attraversarono il grande corridoio che collegava l’atrio del teatro ai bagni. Appena entrarono nel luogo del delitto si accorsero che il corpo era ancora per terra. Scott rimase un po’ terrorizzato alla vista del corpo, ma continuò a camminare facendo finta di niente.

Dopo un po’ tutti uscirono dal bagno, tranne i due investigatori. Derek cominciò ad osservare per terra con una lente d’ingrandimento, andando da una parte all’altra della stanza. Dopo 10 minuti di silenzio di silenzio fece segno a Scott di avvicinarsi e gli fece vedere una piccola goccia di sangue vicino al corpo. Scott gli disse che era impossibile capire a chi appartenesse quella goccia, ma poi si accorsero che sotto le unghie di Monica c’erano dei residui di pelle. Uscirono dal bagno senza dire una parola al capo e andarono a casa. Dopo essere arrivati giocarono a scacchi, come facevano spesso.

Scott iniziò a parlare:”Hai qualche idea su chi possa essere l’assassino?”

Derek lo guardò e disse”Abbiamo pochi indizi, ma sono sicuro che sono collegati tra di loro”

“Può darsi che il sangue appartiene alla vittima!”

Derek ribatté:”Impossibile. La vittima presenta solo segni sul collo, nessuna ferita. Ma credo che… Dobbiamo riandare al teatro, subito.”

Scott non riuscì a capire cosa intendeva fare l’amico, ma lo seguì senza dire una parola. Prima di uscire di casa, Derek chiamò quelli della scientifica.

Quando arrivarono al teatro Scott si accorse della presenza di uomini con guanti, tuta e cuffietta bianca e capì cosa voleva fare Derek. Questi si avvicinò ad un uomo della scientifica e gli disse di esaminare quella goccia di sangue. Dopo circa mezz’ora si avvicinò il medico legale che, dopo aver esaminato la vittima, disse loro che la signora era stata uccisa verso le 10 di sera, proprio l’orario in cui c’è la pausa tra il primo e il secondo atto dello spettacolo. Detto questo, i due amici si incamminarono verso l’uscita, ma videro due poliziotti che fermavano una signora sulla sessantina che esclamava di voler vedere la figlia.

Scott e Derek cercarono di calmare la signora e le chiesero se sapeva qualcosa sulle amicizie della figlia. A questa domanda una signora delle pulizie si avvicinò ai tre e disse che prima della pausa aveva visto un uomo fermo davanti ai bagni con un tatuaggio di un serpente sul collo. L’anziana signora sbarrò gli occhi e disse di aver visto molte volte quell’uomo, ma non si ricordava il nome. Aggiunse che la figlia andava all’università con lui, alla Languages Canada, a Toronto.  Detto questo si alzò e se ne andò. I due amici andarono a casa, ma questa volta andarono a computer a cercare il primo volo per Toronto. Aspettarono la mattina successiva e alle 7.15 partirono verso Toronto.

Arrivati lì, presero un taxi per andare all’università e quando arrivarono davanti l’entrata Scott chiese:”Perché siamo venuti fin qui?”

“Se è vero che i due andavano all’università insieme, è sicuro che sono registrati sull’annuario!”

I due andarono verso la segreteria e chiesero di poter vedere sull’annuario del 2000, dato che Monica aveva 30 anni. Sfogliando le pagine di accorsero di un ragazzo con un tatuaggio sul collo, chiamato Edward Somers. Nello stesso momento chiamò la scientifica e avvertì che il sangue apparteneva appunto a Edward Somers e in più quest’uomo aveva avuto dei precedenti con la droga.

I due uscirono dalla scuola e partirono verso Stratford. Giunse la sera e i due arrivarono a casa e iniziarono a giocare a scacchi prima di cena. Scott gli chiese:”Ora che sappiamo chi è l’assassino, come lo catturiamo?”

“Bhe, lui non si presenterà mai a noi, ma noi ci presenteremo a lui!”

“In che senso?”

“Guarda la casa di fronte, è in vendita. Metteremo in vendita la casa della vittima usando come scusa quella della madre che ha bisogno di soldi per tirare avanti” A questa risposta i due si alzarono e andarono dal primo giornalista per fare uscire la notizia quella sera. Intanto andarono al commissariato e spiegarono il loro piano alla polizia. Verso le 10 tutti erano al loro posto e uscì un’edizione straordinaria del giornale. Passarono le ore ma nessuna traccia dell’assassino. Verso mezzanotte si sentì un cigolio di una porta e un uomo che entrava furtivamente nella casa. Appena riuscì ad entrare venne circondato dalla poli che gli fece gettare la pistola che aveva portato con sé. Derek e Scott si strinsero la mano in segno di vittoria. Edward aveva ucciso la donna perché pensava di non aver ricevuto tutti i soldi della droga.