"Start" (Federica Di Vieste)

03.05.2013 23:14

 

Era una sera come tante altre e a Monaco si respirava un'aria gelida. Il vento quella sera era abbastanza rumoroso tanto che Lorella non riusciva ad addormentarsi. Si girava prima da un lato e poi dall'altro. Dopo un po', cominciò a pensare ad un metodo per prendere sonno in poco tempo. L'idea era di bere una camomilla bollente e poi infilarsi nuovamente nelle lenzuola blu, effetto galassia. Si recò in cucina e dopo aver bevuto la camomilla, tornò a letto. Appena appoggiò la testa al cuscino, sentì qualcosa che sbatteva forte sulle lenzuola. Così prese la torcia nel cassetto ed illuminò il letto. Appena lo fece, si ritrovò davanti agli occhi un tastino su cui c'era scritto "START". La prima cosa che le venne in mente di fare fu quella di pigiarlo e così fece. Appena lo fece, il suo corpo divenne di dieci volte più piccolo e subito dopo la ragazza fu investita da un fascio di luce. Dopo due secondi la ragazza si ritrovò in un mondo tutto grigio. Lorella cercò di orientarsi ma non ci riuscì perché non aveva mai visto qualcosa di simile. Si domandò se era un sogno, ma capì in tempi molto brevi che si trovava in un mondo reale ma non troppo. Cominciò a camminare ma appena lo fece, una voce meccanica le urlò contro dicendole che se non voleva fare una brutta fine, doveva rimanere lì immobile, senza neanche parlare. Lorella spaventata, obbedì. Dopo un po' un robot raggiunse Lorella e prendendola per i capelli, la trascinò in una stanza, tra le urlo della mal capitata. In quella stanza erano presenti molti robot. Lorella si sedette su una poltrona e dopodiché, su un maxischermo apparve un filmato il quale spiegava il necessario alla ragazza. Da quel filmato si deduceva che la ragazza si trovava in un mondo virtuale e che per uscirne Lorella doveva superare cinque prove contro dei robot. Ciò che terrorizzava di più Lorella era perdere le sfide, cosa che metteva in gioco la vita. Al termine di quella sfida Lorella fu cacciata e portata nuovamente nel corridoio iniziale. Una cosa che incuriosiva Lorella era che pur subendo urti,lei non sentiva alcun dolore. A ciò segui una domanda: "COME POTEVI ESSERE UCCISA SE NON SENTIVI NESSUN DOLORE?". Anche se questa domanda la ragazza se l’era tenuta in mente, un robot le rispose che in quel mondo un essere umano poteva essere ucciso anche con un solo sguardo, bastavano delle intenzioni cattive. Passarono due ore durante le quali Lorella visitò per intero quel mondo (più che essere un mondo era edificio molto ampio). Dopodiché un robot le annunciò che a breve ci sarebbe stata la prima sfida. La prima sfida era contro due robot alti e deboli. Lorella appena li vide, si spaventò al punto che si rifugiò in sé stessa. I robot approfittando della situazione le corsero contro ma Lorella acquisì così tanta forza di volontà che le venne il buon umore. Poi si alzò e diede ad entrambi i robot due calcioni. Le macchine riportarono dei danni che a loro volta portarono i robot ad una fase in cui essi si autodistrussero! A sorpresa Lorella venne a sapere che aveva vinto non solo la prima sfida ma anche la seconda. A termine di questa sfida Lorella era molto stanca e i robot approfittando della situazione diedero inizio alla terza sfida. Infatti dopo solo cinque minuti davanti agli occhi di Lorella si presentarono quattro robot grandi quanto un dinosauro. Lorella cercò di non partire già sconfitta moralmente ma la paura era più forte di lei. Appena tentò di alzarsi, Lorella si rese conto che le sue gambe erano scomparse e al loro posto c'erano due spranghe di metallo. Appena se ne rese conto inizio a piagnucolare ma dopo arrivo alla conclusione che quelle spranghe la rendevano più alta. Poi si alzò e questa volta ciò che la aiutava a combattere era la voglia di fare e così si alzò e andò ad affrontare il robot più alto, al quale diede prima due pugni in testa e poi afferrò la testa con le mani e la tirò verso l'alto. Poi prese un bullone dal robot ormai sconfitto e lo lancio giusto contro il robot più grasso il quale andò in tilt e poi si autodistrusse. Il terzo robot invece si dimostrò al quanto gentile. Infatti diede un biglietto a Lorella e poi si autodistrusse anche lui. Il quarto ed ultimo robot invece era alto e duro. Esso volle rivendicare i robot appena uccisi da Lorella. Esso infatti gridò contro Lorella una frase incomprensibile. Lorella rise ma la sua risata fu interrotta quando il robot le lanciò contro il primo robot da Lorella ucciso. Per fortuna quello era fatto di materiale piuttosto leggero e poco duro. Lorella si rialzò quasi subito ma poi il robot la prese per i capelli e la scaraventò contro un muro. Durante quei decimi di secondi, Lorella vide davanti ai suoi occhi, un robot che le diceva che tutte le persone che si trovavano lì erano quelle persone che nella vita reale si lamentavano del mondo, ma non facevano nulla per migliorarlo. A vedere ciò, Lorella si sentì quasi in imbarazzo. In effetti per lei il mondo era sbagliato ed invece lei era giusta. Così disse a sé stessa che al suo ritorno si sarebbe impegnata a migliorare il mondo. Dopodiché l'impatto con il muro fu abbastanza violento, tanto che la ragazza non riuscì a muoversi per circa un'ora. Dopo un'ora la ragazza vide un robot rosso che correva in suo aiuto. Il robot la aiutò e la mise in salvo anche se poi fu lui a perdere la vita. Al termine di questa sfida Lorella venne a sapere che quella sfida voleva quanto tre sfide e perciò aveva vinto. Pensò di tornare nel mondo reale ma non fu così anzi. Infatti esse fu trascinata per capelli nella stanza dove parecchie ore prima aveva visto un filmato. Questa volta c'erano molti più robot, i quali sembravano piuttosto divertiti. Sul maxischermo questa volta apparvero delle immagini che riassumevano l'evoluzione dell'uomo. Da questo Lorella pensò che i robot ammirassero l'essere umano ma le immagini che seguirono mostrarono a Lorella che i robot il giorno successivo a quello avrebbero gettato sulla Terra, una bomba che avrebbe messo fine alla storia dell'uomo. Lorella iniziò ad avere paura e chiese successivamente di andare in bagno. Nel bagno pensò a lungo e al termine di quella riflessione arrivò al punto di suicidarsi. Lorella preferì suicidarsi ma non perché aveva paura ma perché non aveva nessuna intenzione di essere eliminata dai robot che fino a quel momento avevano servito l'umanità. Così ha preferito togliersi la vita che farsi sopraffare da una macchina.